

La Cannabis o canapa annovera tra i suoi componenti ben 80 cannabinoidi e tra questi vi sono il Cannabidiolo (CBD) e il Tetraidrocannabinolo (THC) che è, senza ombra di dubbio, quello maggiormente conosciuto e ricercato dagli amatori della Cannabis.
La molecola di THC è anche nota come delta-9-tetraidrocannabinolo ed è concentrata nelle foglie e nel fiore della pianta; al THC sono associati gli innumerevoli effetti psicoattivi che rendono la canapa illegale in molti Paesi.
Quest’ultima, allo stato grezzo, non contiene THC, ma bensì una sostanza non psicoattiva meglio nota come THCA (acido tetraidrocannabinolico) che si trasforma in THC nel corso del processo di essiccazione, durante il quale il calore si comporta come una sorta di catalizzatore perché accelera tale mutamento.
Il Tetraidrocannabinolo è la molecola che si lega, nell’organismo, ai recettori delle cellule nervose determinando, così, il rilascio di dopamina (neurotrasmettitore prodotto dal cervello meglio noto come ormone dell’euforia). Per chi consuma ad esempio Cannabis Sativa, gli effetti che si registrano dipendono dalla concentrazione del cannabinoide, si palesano entro trenta minuti dalla sua assunzione e possono durare anche più di due ore; i principali comprendono sensazione di euforia, aumento dell’appetito, prostrazione, rilassamento, percezioni uditive alterate e disorientamento nello spazio e nel tempo.
Diversi studi hanno, inoltre, dimostrato l’efficacia di questa sostanza in campo medico: può, infatti, essere utilizzata con successo per trattare patologie di natura diversa e lenire il dolore ad esse associato.
Nella Cannabis Sativa gli effetti del THC si manifestano con un contenuto attorno all’1-2% (in condizioni ottimali può arrivare a toccare punte del 5%), nell’Indica può raggiungere picchi oltre il 25%, mentre nella Ruderalis si registrano percentuali molto basse. Nella canapa legale la percentuale di THC invece non può superare lo 0,6%.
Il CBD, cannabinoide non psicoattivo della Cannabis, svolge una duplice funzione: prolunga l’azione analgesica della molecola THC e, nello stesso tempo, combatte gli effetti indesiderati che lo stesso produce su battiti cardiaci, respirazione e temperatura corporea.
EFFETTI NEGATIVI DELLA CANNABIS: THC E CBD
Tra gli effetti collaterali il THC annovera ansia e paranoia, mentre questi non sono associati, come confermato da diversi studi, al CBD.
I consumatori di THC accusano effetti negativi legati a chiari segni di psicosi e questi possono essere combattuti mediante il CBD che ha poteri antipsicotici.
Alte concentrazioni di THC possono, inoltre, favorire il sonno, mentre ciò non accade se si consumano prodotti con percentuali importanti di CBD perché quest’ultimo agisce, infatti, in modo diametralmente opposto stimolando la veglia.
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